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Piede diabetico

Dr. Luca Gazzabin, fra Firenze e Prato

PIEDE DIABETICO

Il Piede Diabetico è una complicanza data dalla Malattia Diabetica in fase avanzata che, oggigiorno, si è diffusa in modo sempre maggiore, a causa dell’incremento della frequenza di tale patologia nella popolazione. Le ulcere del Piede Diabetico coinvolgono il piede e la caviglia di pazienti affetti da Diabete di tipo 1 e di tipo 2. E’ dimostrato che, nel corso della propria vita, oltre il 25% dei pazienti diabetici sviluppa problemi ai piedi; inoltre, l’80% delle amputazioni nel mondo occidentale sono condotte su pazienti portatori di malattia diabetica in fase avanzata e l’ulcera del piede diabetico è senza dubbio il fattore di rischio più rilevante.

È scientificamente dimostrato che l’esito clinico è migliore quando la condizione di piede diabetico viene riconosciuta tempestivamente e, di conseguenza, trattata in modo corretto.

Possono essere effettuati trattamenti ambulatoriali con Medicazioni Avanzate, mentre il ricovero e l’eventuale intervento chirurgico sono riservati ai pazienti che sviluppano complicanze più gravi di natura vascolare e/o infettiva, comprese le osteomieliti.

Chirurgia ricostruttiva e rigenerativa del piede diabetico

L’approccio chirurgico ha l’obiettivo di cercare di ripristinare una condizione di guarigione e di conservare il più possibile le strutture del paziente nel tentativo di “salvare” l’arto, cercando di evitare interventi demolitivi maggiori.

Per ottenere ciò, il Dr. Gazzabin utilizza tecniche moderne e avanzate di chirurgia ricostruttiva con il possibile impiego di idrobisturi, innesti cutanei, tessuti bioingegnerizzati (biomateriali), di pari passo con metodiche di medicina e chirurgia rigenerativa.

La Chirurgia del Piede Diabetico mira alla massima conservatività ed alla minima demolizione possibile dell’atto operatorio. Di fondamentale importanza per l’assistenza dei pazienti affetti da questa problematica è la collaborazione interdisciplinare: il coinvolgimento di altre figure specialistiche e la loro tempestiva consulenza in caso di complicazioni. Attraverso questo percorso clinico, si può ottenere un tempestivo approccio chirurgico da parte dello specialista che, con l’uso d’innesti cutanei e/o sostituti dermici, terapia a pressione topica negativa, può consentire il recupero di situazioni gravi e già compromesse, limitando il più possibile le amputazioni maggiori, molto invalidanti per il paziente.