Image Alt

Vene Varicose a Firenze e Prato

Dr. Luca Gazzabin, fra Firenze e Prato

VENE VARICOSE

La Malattia Venosa Cronica (MVC) è una malattia che si estrinseca attraverso l’alterazione della parete venosa e/o delle valvole all’interno delle vene degli arti inferiori, che rendono difficoltoso il ritorno del sangue al cuore, provocandone così un ristagno (stasi ematica). Questo meccanismo progressivo porterà pian piano ad un peggioramento della clinica della malattia, fino a comportare l’insorgenza di vene varicose e, successivamente, di complicanze più gravi, quali trombosi venose superficiali e profonde e la formazione di dolorose ulcere cutanee.

Gli stadi più avanzati della MVC rientrano nella vera e propria Insufficienza Venosa Cornica e sono tipicamente caratterizzati dallo sviluppo di Varici o Vene Varicose degli arti inferiori: vasi superficiali dilatati e tortuosi, che appartengono al circolo venoso superficiale e nei quali il sangue non circola più in maniera fisiologica o normale.

Principali sintomi clinici e segni della malattia venosa cronica

  • Teleangectasie (capillari)
  • Varici visibili e palpabili
  • Pesantezza e stanchezza delle gambe
  • Crampi notturni
  • Edemi declivi (gambe gonfie)
  • Prurito
  • Senso di calore
  • Bruciore
  • Dolore fino alla claudicazione venosa (il doversi fermare per dolore alle gambe)
  • Ipodermite
  • Pigmentazioni cutanee
  • Eczemi varicosi
  • Varicorragie (sanguinamenti dalle varici)
  • Ulcerazioni Cutanee

Fattori di rischio maggiormente coinvolti nello sviluppo della malattia varicosa

  • Familiarità
  • Ortostatismo prolungato (stare in piedi per tante ore, particolari attività lavorative)
  • Sovrappeso/Obesità
  • Gravidanze
  • Sedentarietà prolungata
  • Frequente esposizione a fonti di calore
  • Alterazioni della Postura

Chirurgia Flebologica

L’approccio odierno alla patologia varicosa si basa sulla possibilità di usufruire di varie tipologie di tecniche e tecnologie. Ogni paziente, infatti, giova di una determinata tecnica chirurgica o della combinazione di più di esse, in base al suo specifico quadro clinico. Fondamentale è l’inquadramento specialistico e la mappatura Ecocolordoppler effettuata prima dell’intervento. Tutte le tecniche chirurgiche utilizzate sono mini-invasive ed il recupero post-operatorio avviene in tempi rapidi.

Infine, in un numero ristretto di quadri clinici o in caso di controindicazioni legate al paziente, possono essere impiegate anche tecniche di scleroterapia maggiore, con l’impiego della schiuma o mousse sclerosante.

Tecniche chirurgiche ablative mini-invasive

ASPORTAZIONE CHIRURGICA O SAFENECTOMIA PER STRIPPING

Questo tipo d’intervento rappresenta la scelta d’elezione nei casi di Malattia Varicosa in stadio avanzato. La Safenectomia, attraverso l’introduzione di accorgimenti tecnici innovativi, si è evoluta nel tempo, raggiungendo oggi ottimi risultati, sotto il profilo della ridotta traumaticità e della riduzione del tasso di recidiva. Si effettua un’incisione all’inguine di circa 4-6 cm e la Vena Grande Safena, dopo essere stata deconnessa dalla Vena Femorale, viene asportata mediante stripping atraumatico per invaginazione; si associano poi, a seconda del quadro clinico da trattare, Flebectomie/Varicectomie Multiple con mini-incisioni di circa 3-4 mm sulla coscia e/o gamba, con eventuale legatura di vene perforanti dilatate incontinenti.

L’intervento è eseguito in regime di Day-Surgery, in anestesia spinale o loco-regionale; il recupero della deambulazione avviene dopo circa 2-3 ore e il paziente viene dimesso la sera stessa. Il decorso post-operatorio, generalmente poco doloroso, si articola con deambulazione quotidiana e il rientro all’attività lavorativa avviene dopo circa 21 giorni dall’intervento. Questa tecnica, con ulteriori accorgimenti, può essere impiegata anche per il trattamento dell’incontinenza della Vena Piccola Safena.

CHIRURGIA ENDOVASCOLARE LASER O RADIOFREQUENZA

Questa metodica sfrutta la tecnologia Laser o Radiofrequenza, permettendo il trattamento dell’Incontinenza Safenica con un approccio endovascolare, mini-invasivo: si evita l’incisione inguinale e lo stripping safenico. La costante evoluzione dei materiali e della tecnica ha migliorato notevolmente i risultati di tale metodica, che comporta comunque una precisa indicazione emodinamica in base al quadro clinico e alle caratteristiche delle varici del paziente. E’ effettuata un’incisione al di sotto del ginocchio, attraverso la quale viene “incannulata” la Vena Grande, che viene poi coartata (chiusa) mediante l’energia termica rilasciata dalla fibra Laser o dal catetere della Radiofrequenza. Si associano Varicectomie/Flebectomie di completamento per l’asportazione delle varici collaterali di coscia e/o gamba. L’intervento è eseguito in regime di Day-Surgery o Chirurgia Ambulatoriale, in anestesia locale per tumescenza con lieve sedazione; il recupero della deambulazione è pressoché immediato e il paziente è dimesso la sera stessa. Il decorso post-operatorio, generalmente poco doloroso, si articola con deambulazione quotidiana e il rientro all’attività lavorativa avviene dopo circa 14-21 giorni dall’intervento. Questa tecnica può essere impiegata anche per il trattamento dell’incontinenza della Vena Piccola Safena.

FLEBECTOMIA AMBULATORIALE MEDIANTE MICRO-INCISIONI

Un approccio d’avanguardia e mini-invasivo per la cura della Malattia Varicosa nei suoi stadi iniziali, rivolto soprattutto alle giovani donne che presentano varici di piccole o medie dimensioni. Attraverso l’uso di una particolare tecnica di Trans-Illuminazione Cutanea, è possibile individuare i vasi con estrema precisione e ridurre al minimo la dimensione delle incisioni (circa 3-4 mm). Questa tecnica consente, inoltre, di evitare l’apposizione di punti di sutura attraverso l’uso di steril strips, e di avere un ottimo risultato dal punto di vista estetico. L’intervento può essere effettuato in regime ambulatoriale, in anestesia locale, così da permettere al paziente un’immediata ripresa della deambulazione post-operatoria. La dimissione avviene generalmente dopo circa 2-3 ore e, grazie alla limitata invasività, permette al paziente una rapida ripresa dell’attività lavorativa.

Questa tecnica è impiegata, inoltre, per l’effettuazione della metodica ASVAL: un approccio chirurgico conservativo e mini-invasivo, per il trattamento delle vene varicose, di origine francese.

CHIRURGIA EMODINAMICA CONSERVATIVA CHIVA ASVAL

Posta la giusta indicazione chirurgica per il paziente in esame, attraverso una costante evoluzione negli anni, tale tecnica rappresenta la migliore scelta per quanto riguarda le Tecniche Emodinamiche Conservative. Il suo scopo è mirato alla preservazione dei tronchi Safenici, che non vengono asportati, e la sua esecuzione si basa su un attento studio emodinamico Ecocolordoppler pre-operatorio. Un’accurata cartografia emodinamica dei reflussi venosi, che generano le vene varicose, permette l’esecuzione di legature e deconnessioni mirate: sono effettuate delle mini-incisioni in punti specifici della gamba o coscia, in base al quadro clinico da trattare, e l’intervento può essere effettuato in regime di Day-Surgery o chirurgia ambulatoriale, in anestesia loco-regionale o locale.